Confessioni

  • La Confessione

Il Signore Gesù Cristo, medico delle nostre anime e dei nostri corpi, colui che ha rimesso i peccati al paralitico e gli ha reso la salute del corpo, ha voluto che la sua Chiesa continui, nella forza dello Spirito Santo, la sua opera di guarigione e salvezza, anche presso le proprie membra.

Dio assolve il peccatore pentito da tutti i peccati dimostrando il suo amore misericordioso di Padre. Dio lo fa rientrare nella sua casa come figlio e gli accorda la grazia.

È chiamato sacramento della Penitenza perché consacra un cammino personale ed ecclesiale di conversione e di pentimento. E’ chiamato sacramento della conversione perché realizza sacramentalmente l’appello di Gesù alla conversione cioè cambiare vita e tornare al Padre guardando agli sbagli commessi. E’ chiamato sacramento della Riconciliazione e del perdono perché ridona al peccatore l’amore di Dio che riconcilia e accorda perdono e pace.

Il peccato è offesa a Dio, egoismo e rottura della comunione con Lui (grazia).
“È mormorare a Dio: Andate via, lasciate che mi diverta, mi date noia” J. Green

Cristo ha dato tuttavia l’esercizio del potere di assolvere dai peccati al ministero apostolico (“A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi”). Il ministro è il sacerdote.

Questo rito è diviso in sei parti:
esame di coscienza nel quale, confrontandoci con la Parola di Dio, ripensiamo ai nostri sbagli commessi per dirli al confessore.
• il dolore del peccato cioè il pentimento degli errori. Siamo sicuri che Dio ci assolve, ma dobbiamo essere pentiti, riconoscere la nostra fragilità.
• il proponimento di non farli più. La Confessione è valida solo se, con volontà, coraggio, forza e con l’aiuto di Dio cerchiamo di non ricadere nello sbaglio.
• l’accusa dei peccati durante la quale noi esponiamo gli errori, le infedeltà, le fragilità al confessore che rappresenta Gesù Cristo.
• l’assoluzione in cui il sacerdote ti lava da ogni colpa e ti benedice con questa formula: ‘Io ti assolvo nel nome del ┼ Padre, Figlio e Spirito Santo.’
• la penitenza o ringraziamento in cui con la preghiera che ti consiglia il sacerdote ringrazi Dio di questo dono e chiedi al Signore di accompagnarti sempre.

– Ricordati che le nostre colpe non sono solamente le parole o le azioni, ma anche le omissioni cioè quello che potevo fare e non ho fatto per pigrizia o vergogna.
– È bene ogni sera ripensare agli sbagli, ai peccati commessi e affidarsi al Signore con una preghiera personale o l’Atto di dolore.
– La confessione è un momento di grande gioia da accostarsi sovente; almeno una volta al mese e prima delle grandi solennità.